Mahatma Gandhi

Mohandas Gandhi viene riconosciuto come uno dei maggiori leader politici e
spirituali del ventesimo secolo. Onorato in India come il padre della nazione, è stato
fondatore e praticante del principio del Satyagraha( il cui significato letterale sarebbe
«insistenza per la verità», ma verrà generalmente interpretato come «resistenza passiva»).
Si tratta di un rivoluzionario metodo di lotta politica, che consiste nel rifiuto di ogni atto che
possa ledere fisicamente il nemico. A causa della sua levatura, ci si riferisce a lui col nome di Mahatma, che significa “grande anima”. Nato in India nel 1869, studia legge in Inghilterra e nel 1893 si trasferisce in Sudafrica con in mano una valigia e l’incarico di consulente legale per una ditta indiana. Ma durante un viaggio in treno all’interno del Paese il capotreno gli indica di lasciare lo scompartimento di prima classe e spostarsi in quello di terza, dove viaggiava la gente di colore. Il giovane Mohandas mostra prima il biglietto di prima classe e poi il suo tesserino di avvocato, ma non serve, alla stazione di Maritzburg viene letteralmente espulso dal treno. In quanto testimone diretto dell’ intolleranza, del razzismo, dei pregiudizi e dell’ ingiustizia verso gli indiani in Sudafrica, Gandhi comincia a riflettere sullo stato del suo popolo e sul proprio posto nella società. Tornato in patria, inizia a condurre campagne a livello nazionale per ridurre la povertà, garantire maggiori diritti alle donne, costruire l’armonia tra le religioni e le razze ed eliminare le ingiustizie del sistema delle caste. Da Martin Luther King Jr. a Nelson Mandela, tante personalità di rilievo hanno riconosciuto in Gandhi la fonte d’ispirazione delle loro battaglie per ottenere uguali diritti per la propria gente.